domenica 24 luglio 2016

L'antefatto del ciclone

In questo post voglio provare a spiegare come tutto è cominciato, come ne sono stato investito e come l'ho strutturato nel tempo.

Parto dicendo che ho un cattivo rapporto col cibo e con il mio corpo, dei pessimi rapporti. Questa è una piaga che mi porto dietro sin da quando ho iniziato a pormi certi problemi, quindi direi da un 6-7 anni circa, un bel pò...

All'inizio questo rapporto non era molto invasivo e frustrante come ora, era molto labile e si limitava a determinate circostanze, poi bene o male riuscivo a vivire la mia vita noiosa. Ricordo che nelle feste natalizie, quando mi trovavo di fronte ai grandi pranzi, alle grandi cene, ero sempre in enorme difficoltà, non riuscivo ad avere quella tranquillità che credo sia normale e giusto avere. Quando bisognava consumare le portate ricordo che provavo una sorta di vergogna nel farlo, cioè, tipo avevo la vaga sensazione di essere osservato, come se ci fosse qualcuno pronto a giudicarmi su come e quanto stessi mangiando. Effettivamente provavo ciò perchè forse mangiavo troppo? Si dai, mi lasciavo andare e divoraro tutto come una bestia in preda ad un impulso, mi sedevo in un posto dove potevo assicurarmi il "gran pasto" e sbam... partivo in quarta col cibo, una sorta di tritatutto insaziabile. Finito di mangiare, dopo circa 20-30 minuti, mi alzavo e quasi avevo sensi di colpa, rimorsi piuttosto fastidiosi ma che trovavano fine con una sorta di accettazione/rassegnazione (?) (riflessioni abbastanza contorte lo so). Se mi capitava di passare davanti ad uno specchio mi osservavo, mi osservavo in tutto il mio "essere uno schifoso errore" e non mi toglievo fin quando non mi percepivo accettabile, in pratica illudevo la mia percezione visiva.

Questo che ho riportato è uno dei tanti esempi, ce ne sono altri legati all'estate, alle vacanze, all'indossare abiti nuovi... e uff, tanti altri oramai aggregatisi ad altri.

Tali paranoie si sono evolute nell'arco di 2-3 anni, fino ad arrivare a 14 anni che ripugnavo, rinnegavo totalmente il mio corpo, mi faceva schifo in tutti i suoi aspetti, e come gestivo la cosa? Mangiando. Ora non so se parlare di "abbuffate" vere e proprie come sintomo di un DCA, ma ricordo, e lo ricordo bene, che mangiavo dal dolce al salato e le quantità non erano associabili ad una "merenda pomeridiana" che fa un classico ragazzo in sovrappeso, diciamo. Agevolato dal fatto che i miei lavoravano entrambi avevo modo di mangiare tutto quelle che volevo: nutella, gelati, patatine, salumi... a volte cucinavo anche.

Facendo introspezione e col senno del poi posso dire che mangiavo per anestetizzare una forte paura, un'insopportabile angoscia che, paradossalmente, andava via con quello che più avrebbe dovuto rappresentare il suo ARCINEMICO, il cibo. A quei tempi il tutto non era talmente evoluto o talmente complesso da destabilizzarmi a tal punto da non poter fare nulla, ci stavo male si, provavo tristezza, ma tutto sommato passato un pò di tempo e distraendomi/impegnandomi a fare altro stavo bene poi.

Tralascinado l'aspetto cibiatico, passo all'aspetto corporeo; i colpessi, le ossessioni sul corpo erano davvero tante, ma tutte e dico tutte fondate. Ero un vero e proprio reietto dai. Le lotte condotte allo specchio perche non mi rifletteva un'immagine di me così come la volevo, le lotte con le magliette e i pantaloni stretti, la percezione di quel grasso come una negatività satura che ti avvolege... O che strazio....
Io non volevo più essere grasso, avrei accettato l'idea di mangiare seguendo una dieta dimagrante, il problema era però la superficialità di chi mi circondava e il troppo peso da perdere se avessi deciso di intraprendere una dieta fai da te. Quindi niente, rimanevo grasso e ingrassavo, covando un mostro che avrebbe portato solo distruzione. 

La mia ripugnaza verso me stesso era cresciuta notevolmente nel corso di 7-8 mesi, fino ad arrivare ad avere problemi con "la calda stagione"... eggià, il periodo in cui il corpo è difficile da camuffare.
Per non parlare poi delle difficoltà nel mostrarsi in vacanza, con quel corpo che quasi ingiustamente ti ritrovi, con quegli "strati di adipe" che sembrano soffocarti dall'esterno creando una bolgia di calore insopportabile.
Ricordo tutte queste sensazioni tutt'ora che non dovrei nemmeno vagamente percepirle, dato che mi ritrovo un corpo totalmente diverso.

Ricordo anche come sono nate tutte le fisse per la forma fisica, proprio in vacanza, quelle fisse che poi pian piano si trasformeranno in una parte del mio disturbo alimentare, ossia la "vigoressia". E niente, come in ogni luogo di mare trovi quei soggetti col fisico "in pompa magna"...Ora sicuramente "l'ignorante in materia" di turno mi verrà a dire: "beh i tuoi sono solo capricci". NO. Perchè fin quando il tutto si limita a capricci ci può stare, il brutto è quando questi capricci poi escono dai confini dell'ironia e della realtà e cominciano ad assumere un aspetto malinconico ed invasivo. Iniziai in pratica disprezzare ancor più il mio corpo, oramai considerato solo un involucro schifoso da combattere... Mi faceva sentire sporco, saturo.
Bene, via con le flessioni (che lotta ardua per impare a farle :D, ricordo che a stento nefacevo 1-2 ai primi tempi) , si comincia ad eliminare la merenda e la colazione, si elimina la pasta e si limitano i fritti.
Arrivai a settembre di quell'anno  che riuscivo a fare esercizio fisico a casa con discreta facilità, l'intoppo era sempre il peso eccessivo. Continuai su questa riga fino a gennaio/febbraio, cominciando però a "curiosare" su vari blog di bodybuilding, blog che proponevano alimentazioni equilibrate per adolescenti e blog vari sempre sulla forma fisica. Nonostante i miei sforzi arrivai verso gli inizi di marzo che ero ancora in sovrappeso, pur avendo , a mio avviso, incrementato di poco la massa magra. 
Passarono all'incirca 20 giorni fino a trovare la spinta motivazionale per convincere i miei ad andare da un nutrizionista.
Il nutrizionsita mi ispirà sin da subito fiduci, garantendomi a voce e con prove concrete la buona riuscita del mio percorso dimagrante, ed infatti tutto proseguì per il meglio. All'inizio dell'estate, da 96 kg a fine marzo, arrivai a 80 kg circa, fino ad arrivare a fine luglio con un peso di 72 kg e a semttembre ad un peso di 65 kg.
In quest'arco di tempo, oltre a dimagrire, coltivai la mia passione di costruirmi un fisico quantomeno discreto, e posso dire che riuscii nel mio intento a pieno, forse facendo qualcosa che solo pochi possono fare.
A inizio settembre mi ritrovavo con una forma fisica sufficientemente piacevole diciamo, ma io mi definivo muscolarmente ipertrofico, mi percepivo come poco tonico e con la presenza di "piccoli ricordi dell'obesità", quindi in pratica non ero contento.
Cosa faccio allora? Beh... Devo dimagrire un altro pò e continuare con lo l'attività fisica.
Ed ecco che imbocco la strada del'anoressia, una strada che non sarà molto lunga, ma che sarà l'introduzione verso un'altra strada più ripida, ostica e distruttiva.
Conteggio delle calorie, eliminazione di tutti cibi che superano una certa soglia calorica, mangiare il più poco possibile e poi man mano cominciai a covare l'intenzione di saltare i pasti quando possibile... Bene, credo questi sintomi rientrano in un ambito di anoressia, no?
Poi, dopo qualche mesetto e mezzo, il tutto virò su un'altra direzione... Inizio del binge-bulimia, un carattere del mio distubo alimentare che condiziona tutt'ora al 100% la mia vita, in tutto e per tutto...  :D







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