lunedì 25 luglio 2016

1 novembre 2015

1 novembre 2015.

Accadde qualcosa di allucinante, un qualcosa che non avrei mai creduto si potesse realizzare: un'abbuffata!
Premetto che erano già 6-7 giorni che c'era una sorta di richiamo proveniente dalla testa e che si presentava sotto forma di brontolio, fino a trasformarsi in acquolina. Si trattava di un richiamo che prevedeva di mangiare qualcosina dopo i pasti in pratica. Naturalmente non l'ho assecondato, l'ho sempre rimandato nell'abisso da dove era uscito, ma in quel 1 novembre ci furono circostanze particolari, vale a dire pranzo dai parenti ( o parentame, come lo definisco io ).
Continuavano a dirmi di essere magrissimo e le proposte di cibo incominciarono a diventare quasi delle forti imposizioni... volendo avrei potuto respingerle tutte, ma c'era una parte di me che ha voluto assecondorale, che ha desiderato in tutto e per tutto l'abbuffata.
Ed ecco che mi abbandono al caduco piacere del mangiare come un forsennato, passando dal dolce al salato, dal salato al doce: gianduiotti, caramelle a menta, coca cola, birra, spaghetti col pesce, cotolette, salsicce, patate fritte, crocchè, melanzane, pane e qualche dolcetto. Già, lo ricordo come se fosse ieri, anzi, come se fosse accaduto giusto un momento fa.

Il rimorso che provai quando tornai a casa...indescrivibile.
Come prima cosa mi pesai, avevo messo sui 3 kg ( fittizzi , ovvio, ma vallo a spiegare al mio centro della paura ormai in tilt ). Come risposta a tale paura io mi feci una zuppa di latte coi biscotti, tanto per equilibrare la cosa no?
Mangiando sentivo quel piacere paradossale che colmava e allo stesso tempo dilaniava quel vuoto angosciante, cosa stavo facendo non riuscivo a concepirlo... Ero fuori controllo, del tutto.

Era notte e mi sentivo una merda, dovevo fare i conti con i rimorsi che mi stavano divorando, corrodendo dal dolore. Il dolore si trasformava in rabbia, una rabbia che non trovavo modo di smaltire perchè l'unico modo sarebbe stato perdere quei 3 kg all'istante.

Per non parlare della percezione del mio addome come una sorta di bomba al grasso di cinghiale, mi sentivo tutto... sporco, "impregnato di grasso", non so come rendere l'idea in un modo più chiaro. Sentivo il calore pervadere il mio corpo, odiavo questa sensazione, mi faceva sentire ancora più nervoso, quasi toccavo le soglie della nevrastenia, e poi quell'accenno al sudore insopportabile...
Tale esperienza negativa aprirà le porte ad un inferno, un inferno che trae forza dai punti deboli ma anche, col passare del tempo, da tutto quello che si può avere di positivo, almeno per me è così.

Sono ricordi come questi che mi fanno riflettere e giungere sempre a conclusione, tra me e me, che forse non c'è una via d'uscita. 




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