mercoledì 3 agosto 2016

Libero sfogo

Vorrei poter spiegare tutti i miei pensieri, tutte quelle cose che attraversano la mia mente, ma non ci riesco.
Mi sento totalmente spossato con il cervello in sovraccarico, come se ci fosse una totale confusione dettata dal troppo, troppo affollamento di parole che dovrei riuscire a concretizzare in discorsi.
Mi sto sforzando di farlo e il banco di prova è proprio questo blog, con ogni post che rappresenta un piccolo frammento dell'intero quadro della situazione che sto vivendo.
Il problema è che mi sento anche totalmente incompreso e a volte, quando non riesco a dare forma al mio dolore attraverso le parole, mi sento incompreso anche da me stesso ed è una brutta senzazione, perché quest'incomprensione può essere motivo di un'abbuffata.
Adesso voglio quantomeno provare a comprendermi io, perché IO, in fondo, sono l'unica persona che per me stesso ci sono e ci sarò sempre e comunque, non può essere altrimenti.
Ci provo, mi impegno, ma c'è un muro così alto e così spesso che non mi fa accedere agli abissi della mia sofferenza e poi fa così male cercare di capire... si innesca un dolore insostenibile e inimmaginabile.
Forse però qualcosa lo intravedo.
Sarà il desiderio,diventato imperativo, di vivere una vita totalmente diversa? Attenzione, qui non si tratta del classico divagare con la mente, non sono le classiche fantasticherie di una persona che un giorno si siede e , un pò triste e amareggiata, immagina l'avverarsi di un sogno nel cassetto, bensì io viaggio con tutto me stesso insieme alla mia immaginazione. È una condizione che vivo forse da sempre (altro che dalle prime fasi pre-adolescenziali) e che si è intensificata quando ho provato a costruire ciò che volevo, successivamente però mi è crollato il mondo addosso.
Quindi potrebbe essere anche questa la chiave di tutto?
Nel post precedente ho parlato di edonismo, e beh... si, io sono assetato di piacere, sotto ogni aspetto e sotto ogni punto di vista, con standard molto elevati che mi hanno portato ad un perfezionismo così eccessivamente eccessivo, che mi hanno portato anche ad essere quello che sono nel lato positivo della cosa.
Cazzo, disturbo alimentare a parte e con esso tutto quello che ne concerne, io mi piaccio, mi piace il mio carattere lunatico, mi piace il mio essere anticonformista, mi piace la mia aria cupa e grigia... Mi piaccio, in fondo mi piaccio davvero!
Eppure mi trovo impantanto in queste sabbie mobili mentali, che sono come un continuo fastidio che in un modo nell'altro sono sempre là, là a condizionare la mia vita.
È inutile dirmi: "cosa aspetti a liberartene?" Perché io ci ho sempre provato, magari dal profondo della mia forza di volontà ci provo anche ora, no !? Ancora ora!
Questo è allora il mio problema? Il richiamo alla vita con standard (miei) fottutamente elevati che non riesco a far combaciare con la realtà...la realtà dei fatti?
E allora cazzo, se è questo, non lo accetto, non lo accetto perché io ho venduto l'anima per ottenere quello che volevo, ottenendo però  ( e me ne sono reso conto solo dopo) anche dolore, dolore assolutamente gratuito e ingiusto.
Bene. Cosa mi dice la mia testa?

Diventa anoressico, riprendi il controllo, ma questa volta non trasformare questo controllo in un qualcosa di ossessivo, in un qualcosa di morbosamente invasivo e frustrante come se stessi portando il segno perennemente.
Fottitine dei tuoi vecchi canoni di ragionamento utilizzati in quest'ambito, andiamo, guardati allo specchio, la tua forma fisica non così sfalsata e con un bel pò di anoressia rivedrai quelle forme al posto giusto, con quella anoressia domi il mostro che ti covi dentro!
Trova la forza di fare ciò che vuoi, nessuno può ostacolarti, solo il tuo mostro, ma... ma tale mostro si alimenta dalle tue debolezze, dalle tue incertezze e dalla tua aria di rassegnazione, quindi bisogna andare contro vento.
Si è folle, ma io non lo sono?
Non è per caso folle una persona che tenta concretamente il suicidio e lo studia meticolosamente da un pó?
Perciò da questo preciso momento farò tutto il contrario di quello che sono tentato di fare, tutto contaminato dalla voglia di abbuffarmi.
Mano a mano spengo le tentazioni, riuscirò di nuovo a dominare sul cibo, sul mio mondo macabro fatto di cibo e sofferenza.
Sono più forte io in fondo.

Questo mi dice la testa e io, stanco di dovermi sentire marcio ai richiami della vita, potrei lasciarmi attraversare da queste magnifiche senzazioni di controllo e potere sul mio corpo.
Basta.
Nel caso sarò felice in un certo senso, perché anche se si tratta di una felicità subdola, sempre felicità è, ora come ora ne ho bisogno come un disperato.
È una scelta è io voglio scegliere la sofferenza che più mi sta simpatica, in attesa di un vento di cambiamento, in attesa di un'utopica guarigione...

Sarà stato un post stupido si, ma volevo buttare giù queste parole, parole che rappresrntano un tappo alla sorgente del fiume in piena che sento dentro.

Morale del post: dovrei provare a diventare anoressico, ancora una volta,
ma già so che questo è solo un abbaglio e molto probabilmente mi ritroverò con un palmo di naso.
Che instabilità insopportabile.

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